(Forma metrica: sonetto)
Alla Donna il mio anelito
Non a una donna l'amor mio si volge
bensì alla Donna, graziosa creatura
la qual con immagine imperitura
simile a Sole albeggiante rifulge;
non scemi la bellezza che sconvolge
i pavidi tremanti di paura
'ché la lor scorza, prima così dura
si sfalda quando l'onda li travolge.
Trasalir mi fanno i candidi seni
e i fianchi fecondi, e il grembo placido
dal quale nacqui sul fare del giorno
e il desiderio mio brama il ritorno
nel folto prato di rugiada madido
dolce apparizione di sogni ameni.